Per una
valutazione degli apprendimenti che...
I recenti
provvedimenti sulla valutazione degli apprendimenti destano forti
preoccupazioni.
La
sensazione è che, ancora una volta, in tema di progettazione e valutazione
educativa, si parta dalla coda anziché dalla testa dei problemi. Discutere di
giudizi e di voti, o peggio di come effettuare il
passaggio dal giudizio al voto, è un falso problema e scelte di questo tipo,
tutte sbilanciate sulla valutazione sommativa,
distolgono dal considerare la questione della valutazione nella sua complessità
e portano a dare un’attenzione smisurata al solo esito conclusivo, ignorando
invece tutto quello che di ben più significativo e importante sta sotto e prima,
ovvero quanto avviene mentre gli alunni imparano, che richiede la lettura
attiva dei processi da parte dell’insegnante.
Riteniamo infatti che, anziché adottare soluzioni inadeguate, che
potrebbero favorire il ritorno a pratiche didattiche e valutative
anacronistiche e controproducenti, sarebbe utile avviare una elaborazione seria
e competente su tutte le modalità di valutazione, sia continua che finale. Nel contempo riteniamo decisivo che nelle scuole si continuino
a esercitare e a consolidare le pratiche di valutazione qualitativa e
descrittiva, che avvengono contestualmente ai processi di insegnamento/ apprendimento
e si basano sull’osservazione sistematica e sulla documentazione.
In tal
senso, anche sulla base delle esperienze didattiche e delle ricerche più
accreditate, riteniamo indispensabile in questo frangente ribadire
la necessità di difendere e rinforzare una valutazione descrittiva, attenta ai
ritmi di crescita e alla complessità dei processi di apprendimento, non
invasiva, rispettosa delle diversità e delle differenze, progressivamente
coerente con il livello di sviluppo raggiunto.
La
valutazione a cui pensiamo …
§
si propone e
consente di valutare gli apprendimenti, intesi come acquisizione e applicazione
di conoscenze, abilità e atteggiamenti e quindi come sviluppo di competenze personali,
anziché di valutare le persone, sulle quali formulare giudizi o alle quali
attribuire voti;
§
è inevitabilmente relativa, dinamica, diacronica; tiene
conto dei livelli di partenza, delle situazioni contestuali;
§
è autentica, si basa sull’osservazione continua e sulla raccolta di
indicatori molteplici, che forniscono informazioni sul progressivo sviluppo di
competenze degli allievi, coinvolti in apprendimenti significativi e impegnati
in prestazioni e azioni riconoscibili e coerenti con la vita reale;
§
porta a sintesi l’osservazione e la rilevazione dei
processi e la verifica e la misurazione anche quantitativa di singole
prestazioni o compiti, che va comunque accompagnata da elementi descrittivi che
la legittimino e spieghino;
§
è formativa, ha funzione di feed-back, favorisce il dialogo e la
valutazione fra pari, stimola e guida le riflessioni e le autovalutazioni da
parte dell’allievo sui propri processi di apprendimento favorendo il controllo
delle procedure, la riflessione metacognitiva,
l’intenzionalità responsabile;
§
è coerente con una didattica laboratoriale,
costruttivista, cooperativa, che impegna e stimola il protagonismo attivo dei
discenti, all’interno di un ambiente funzionale all’apprendimento;
§
concentra l’attenzione e l’investimento educativo
sull’evoluzione dell’apprendimento e non solo sul risultato ed è coerente con un’idea e una pratica
di scuola in cui è più importante imparare che dimostrare di aver imparato;
§
si affida a criteri
trasparenti e condivisi, che favoriscono un orientamento alla progressiva
padronanza delle competenze personali piuttosto che alle sole prestazioni messe
a confronto con quelle degli altri in senso strettamente individualistico e
spesso competitivo;
§
richiede un profondo rinnovamento delle pratiche
valutative, tale da sostenere sia il rilevamento e la documentazione che la
restituzione dei dati raccolti;
§
produce e promuove atteggiamenti di ricerca-azione e di
sperimentazione sui processi di insegnamento/apprendimento e quindi in buona misura
coincide con la riflessione e la crescita professionale dei docenti;
§
dà luogo a descrizioni esaurienti degli esiti dei
processi di apprendimento, nelle quali gli allievi e le famiglie possano
individuare quanto e che cosa è stato effettivamente valutato, che cosa e come
ciascun allievo può impegnarsi a migliorare;
§
è compatibile con le procedure di valutazione e certificazione delle competenze in uso in contesti diversi, inevitabilmente
qualitative e descrittive, anche quando vengono corredate da indicazioni di
livello (per esempio nel Quadro Comune Europeo di Riferimento
per le Lingue: Apprendimento, Insegnamento, Valutazione);
§
si esprime anche in formulazioni
sintetiche, trasparenti e comparabili - ma non per questo necessariamente numeriche
- degli esiti raggiunti e delle competenze acquisite alla fine dei lunghi cicli
di istruzione, che devono avere una dimensione più generale, sistemica, una elevata
comunicabilità e validità sociale, non solo nazionale;
§
è coerente con le raccomandazioni e gli
indicatori valutativi elaborati nell’ambito dell’Unione Europea, che
costituiscono un riferimento condiviso per il sistema di istruzione italiano e
che da tempo dovrebbero orientare anche la scuola superiore verso modalità
descrittive di valutazione e certificazione delle competenze;
§
è potenzialmente inclusiva ed emancipatoria poiché coinvolge e accompagna il soggetto nei
processi di apprendimento, responsabilizzandolo, aumentandone le capacità di
riflessione critica su di sé, il senso di autostima e quindi l’autonomia
individuale.
Per tutti questi motivi riteniamo che
una valutazione descrittiva sia da
preferirsi alla sola misurazione di conoscenze o di prestazioni e alla sanzione
quantitativa che ne consegue (indipendentemente dalle modalità con cui viene espressa) e invitiamo le scuole a non recedere da
modalità di valutazione finalizzata all’apprendimento, anzi a intensificarne la
sperimentazione e l’uso, dichiarando fin d’ora la piena disponibilità a
sostenerne l’operato e la riflessione professionale.
Sarà a tal
fine di estrema importanza favorire la raccolta e lo
scambio fra scuole e singoli insegnanti di documentazione, materiali, strumenti
operativi a sostegno di una valutazione funzionale a una scuola inclusiva,
riflessiva e solidale.
Si ribadisce per altro che la normativa recentemente approvata
interviene esclusivamente sulla valutazione «periodica e finale», né potrebbe
altrimenti: le scelte relative alla valutazione in itinere sono e restano prerogativa e responsabilità
dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e della libertà e responsabilità
professionale dei docenti. D’altro canto è tuttora vigente un ricco apparato
normativo che orienta a una valutazione rispettosa dei
criteri qui esposti, di cui sollecitiamo il rispetto e che non può essere
cancellato da illusorie e pericolose semplificazioni riduttive.
26 Novembre
2008
Primi firmatari
Mario Ambel, Daniela Bertocchi,
Umberto Capra, Valter Deon,
Seguono le firme di coloro
che condividono e sottoscrivono il documento (anche interi collegi o
enti)
Chi voglia
aderire al documento scriva una mail a valutazionedoc@gmail.com , oggetto:
adesione,
Indicare: Sottoscrivo il documento Per una valutazione degli apprendimenti....
Nome e Cognome, mansione, ordine di scuola o ente, città - indirizzo e-mail
oppure
Collegio docenti del.... denominazione, indirizzo
postale, indirizzo e-mail; allegare delibera o adesioni individuali