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Finalmente sul sito dell'Indire, dopo l'approvazione dei programmi dei licei, ovvero per i figli del dio di sopra, comincia l'elaborazione anche per i figli del dio di mezzo, quello dei tecnici.

Ancora un po' di pazienza, invece per i figli del dio di sotto, quello dei professionali, perché ci vuole un po' di ordine e gerarchia nel fare le cose. Non è che i governi di destra possono inseguire le panzane egualitariste della sinistra e farli tutti insieme! Magari con delle parti in comune!

Nel frattempo una Commissione ministeriale composta da soli accademici e dirigenti ministerali con un solo docente (delle superiori e di liceo, of course) è stata incaricata di rivedere i programmi della scuola elementare e media per coordinarli ai programmi delle superiori, ma dei soli licei of course.

Sei un insegnante e non ci credi? Forse è ora di controllare che funzioni la sveglia!

 

Le società linguistiche producono un documento sulle classi per alunni stranieri  

Anche lasciando da parte la questione delle discriminazioni, "sono inefficaci"

"Le classi ponte? Sono inutili"   Così lo spiegano i linguisti

di SALVO INTRAVAIA

I linguisti italiani bocciano le classi-ponte. Attraverso una dettagliata relazione, ben quattro società linguistiche nazionali bollano come "non chiara", "poco perspicua" e "inefficace" la mozione proposta dal parlamentare della Lega Nord, Roberto Cota, e da altri 26 deputati della maggioranza, sulle classi di "inserimento" per gli alunni stranieri.
L'elenco delle critiche al metodo e alle soluzioni proposte dalla mozione-Cota è lunghissimo e non lascia scampo a troppi dubbi. "E' opportuno - spiegano gli specialisti della materia - che si continui ad immettere i bambini e gli adolescenti non-italofoni nelle classi normali".

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-7/linguisti-contro/linguisti-contro.html

Quando dalle televisioni il Cavaliere parla di libertà

 

i  faccendieri ridono tra di loro

e pagano

gli avvocati che garantiscono

l’immunità permanente.

 

Il Cavaliere parla di libertà.

Rialzando da terra gli occhi umiliati

le mani appoggiate ai tavoli vuoti

i disoccupati lo ascoltano.

 

I ricattatori ripongono i flash nelle sacche

e ascoltano

il Cavaliere parlare di libertà.

 

Le veline stanno in ascolto nei corridoi luccicanti

i lenoni allontanano un istante il cellulare

e le donne coprono le orecchie delle fanciulle.

Nel salotto c’è una televisione con il talk-show. Di lì

si sente il Cavaliere esigere la libertà.

 

(Leggendo Bertolt Brecht, Si parva licet)

Cari Adriano, Daniela, Anna Rosa, Maurizio, Guido, Evi,-

ho scorso (non letto! ho fatto skimming) i commenti depositati sul sito del Ministero sui "programmi" per i licei.

 

In nome della stima e anche dell'affetto, delle battaglie culturali che abbiamo fatto in questi anni e di quelle che ancora mi auguro ci attendano, non riesco a non farvi una domanda :

"Ma veramente pensate che valga la pena dialogare con questa gente?".

 

Che cosa dobbiamo ancora vedere? A quale scempio dobbiamo ancora assistere per capire che è tempo di opporre la dignità del rifiuto e del silenzio?

 

Un caro saluto

 Mario