Attività di ri-scrittura

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 Scoperti i resti in Etiopia

Ardi, l'antenato di Lucy

Ardipithecus aveva una mescolanza di tratti primitivi, condivisi con i suoi predecessori, i primati del Miocene, e tratti “derivati”, condivisi esclusivamente con gli ominidi successivi

 Viveva in Etiopia circa 4,4 milioni di anni fa Ardipithecus ramidus, una specie di ominide i cui resti fossili sono ora descritti in dettaglio in una serie di articoli apparsi sull’ultimo numero della rivista “Science”.

I campioni analizzati sono ben 110, tra cui uno scheletro parziale che conserva la maggior parte del cranio, delle mani, dei piedi, degli arti e del bacino. Questo individuo, era di sesso femminile, pesava all’incirca 50 chilogrammi ed era alto circa 120 centimetri ed è stato soprannominato "Ardi".

Ardi è così un milione di anni più vecchio della famosa “Lucy”, l’esemplare, anch’esso femminile, di Australopithecus afarensis scoperto nel 1974 e che appare già adatto, dal punto di vista anatomico, all’andatura bipede.
Grazie all’analisi del cranio, dei denti, del bacino, delle mani, dei piedi e di altre ossa, i ricercatori hanno stabilito che Ardipithecus aveva una mescolanza di tratti primitivi, condivisi con i suoi predecessori, i primati del Miocene, e tratti “derivati”, condivisi esclusivamente con gli ominidi successivi.

Proprio l’antichità dell’Ardipiteco consente così di avvicinarsi sempre di più alle caratteristiche dell’ultimo antenato comune di uomini e scimpanzé, vissuto, secondo le stime, più di sei milioni di anni fa.
Una conclusione sorprendente dell’analisi è che molti dei tratti di Ardi non si ritrovano nelle grandi scimmie africane moderne. Queste appaiono così come il risultato di un’intensa evoluzione a partire da quell’ultimo antenato comune, di cui pertanto non possono rappresentare un modello soddisfacente che possa fungere anche da punto di riferimento per comprendere l’evoluzione dell’essere umano.

 

Casella di testo: Escludendo il titolo, il testo è lungo 1661 battute (spazi inclusi). 
Utlizzando lo stesso testo, prova a ridurlo a circa 1300 battute, tagliando o riscrivendone alcune parti. Alla fine, se è necessario, puoi anche modificare titolo e sommario. 
Lavora su un nuovo file word e salvalo chiamandolo con le prime tre lettere del tuo cognome seguite da ATT1001.
 

 

 

Casella di testo: Strumenti e criteri per l'autocorrezione  - parte II

 

 

 

 

Casella di testo: Osserva attentamente questa duplice rappresentazione del testo su cui hai lavorato.

Casella di testo: informazioni essenziali  / importanti   /                                    -  informazioni collaterali                 
 
Viveva in Etiopia circa 4,4 milioni di anni fa Ardipithecus ramidus, una specie di ominide i cui resti fossili sono ora descritti in dettaglio in una serie di articoli apparsi sull’ultimo numero della rivista “Science”.
I campioni analizzati sono ben 110, tra cui uno scheletro parziale che conserva la maggior parte del cranio, delle mani, dei piedi, degli arti e del bacino. Questo individuo, era di sesso femminile, pesava all’incirca 50 chilogrammi ed era alto circa 120 centimetri ed è stato soprannominato "Ardi".
Ardi è così un milione di anni più vecchio della famosa “Lucy”, l’esemplare, anch’esso femminile, di Australopithecus afarensis scoperto nel 1974 e che appare già adatto, dal punto di vista anatomico, all’andatura bipede.
Grazie all’analisi del cranio, dei denti, del bacino, delle mani, dei piedi e di altre ossa, i ricercatori hanno stabilito che Ardipithecus aveva una mescolanza di tratti primitivi, condivisi con i suoi predecessori, i primati del Miocene, e tratti “derivati”, condivisi esclusivamente con gli ominidi successivi.
Proprio l’antichità dell’Ardipiteco consente così di avvicinarsi sempre di più alle caratteristiche dell’ultimo antenato comune di uomini e scimpanzé, vissuto, secondo le stime, più di sei milioni di anni fa. 
Una conclusione sorprendente dell’analisi è che molti dei tratti di Ardi non si ritrovano nelle grandi scimmie africane moderne. Queste appaiono così come il risultato di un’intensa evoluzione a partire da quell’ultimo antenato comune, di cui pertanto non possono rappresentare un modello soddisfacente che possa fungere anche da punto di riferimento per comprendere l’evoluzione dell’essere umano.
 

 

 

Casella di testo: Verifica sul tuo testo se hai eliminato informazioni essenziali o se i tagli riguardano le altre informazioni .
Prova a elencare se e quali informazioni sono state eliminate dalla tua sintesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Casella di testo: Prova a rispondere a queste due domande, annotando le risposte sullo stesso file
L'Ardipetecus ramidus aveva conquistato l'andatura pipede? Quale parte del testo lo dice o lo fa intendere? Perché è importante la datazione del fossile. Che cosa hai realmente capito dell'ultimo capoverso: prova a dirlo .... con parole tue
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Casella di testo: Osserva, in questa seconda rappresentazione del testo, gli argomenti affrontati e valuta su quali la tua sintesi è intervenuta maggiormente. Sapresti dire perché?
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Casella di testo: La comprensione del testo

Casella di testo: Il confronto fra testi

 

 

 

Casella di testo: Strumenti e criteri per l'autocorrezione  - parte I

Casella di testo: Leggi con attenzione la voce Ardipithecus ramidus su Wikipedia. 
Usa la parte generale per sciogliere i dubbi che il primo testo ha lasciato aperti e annota le cose che ti sembra ora di aver capito meglio. Usa la parte relativa ad Ardi per completare le informazini in tuo possesso.
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Casella di testo: La ri-scrittura

 

 

 

 

 

 

 

Casella di testo: Utilizzando liberamente i due testi, scrivi un tuo articolo di circa 1200 battute, dal titolo
Ardi, il nostro antenato più antico