Mario Ambel, L’autonomia didattica
“Una società veramente autonoma può esistere soltanto nella forma del proprio
progetto: cioè come società che riconosce quale suo unico scopo e ragion d’être
non un modello precostituito di felicità, ma una libertà sempre più ampia di
autoesame, di critica e di riforma”
Zygmunt Bauman, La
solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, 2000, pg. 86.
Premesse (di cornice e di contesto):
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autonomia della responsabilità (istituzionale) e
autonomia della competitività
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autonomia didattica/ organizzativa / di ricerca e
sperimentazione
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l’autonomia finanziaria e il rapporto fra autonomia
e risorse (anche umane)
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autonomia didattica e libertà di insegnamento/
libertà di scelta educativa/ diritto di apprendere
1. L’autonomia didattica:
qualche domanda non oziosa
Oggi è meglio non chiedere in una scuola: “Che cos’è l’autonomia?”. Eppure è l’ultima speranza che ci resta per ridare serietà professionale e credibilità al progetto educativo.
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che cosa riguarda?
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chi la esercita?
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rispetto a chi?
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che cosa la limita?
che cosa la orienta?
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chi la osserva e la valuta?
2. L’autonomia didattica
nel Regolamento dell’autonomia
La conquista del sapere, a scuola, non è mai una variabile indipendente
(da tutto il resto).
La scuola assume ed esercita la responsabilità (istituzionale) di organizzare oppure offre, propone, contratta?
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laboratori (e discipline)
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la dimensione (qualitativa) del tempo
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coerenza fra modello didattico e modello
organizzativo
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natura e senso dell’opzionalità
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l’idea complessiva di scuola