Docente del mio tempo

 

Sei ancora quello del latino e della grammatica
docente del mio tempo. Eri nella vecchia media

con le declinazioni astruse, il fardello dei pomeriggi,

t'ho visto – dentro il carro di Achille, alle parafrasi,

alle mura di Troia. T'ho visto: eri tu

con la tua analisi logica esatta persuasa alla selezione

senza amore, senza Dewey. Hai disperso ancora

come sempre, come dispersero i padri, come dispersero

i bidelli che ti videro la prima mattina.

E questa bocciatura odora come nel giorno

quando l'allievo disse all'altro allievo:

«Io vado al ginnasio». E quell'eco fredda, ostile,

č giunta fino a te, dentro il tuo orario.

Dimenticate, o colleghi, le nuvole di voti:

Scendete dalle pedane, dimenticate quei docenti,

i loro registri affondano nella polvere
il rumore dell'aula, l'intervallo, coprono il loro cuore.

 

Malbam, 2012

(Con buona pace di Salvatore Q.)